Se dopo diciotto anni avete scoperto che il cioccolato, in fondo, vi piace. Molto.
Se d'autunno fate l'errore di chiudere la giacca coprendo bene ciò che avete, l'amore che possedete... dimenticandovi di quella canzone, di quel consiglio di celare un po' quel sentimento impetuoso ma no, di non nasconderlo mai sotto il mantello. A volte passa qualcuno, a volte c'è qualcuno che deve vederlo.
Allora, vi capisco perfettamente.

Ma, che ne direste, invece, di fare tardi questa sera? Dal momento che non vi fate più compagnia e nè avete più la stessa ora, voi dormite e lui, lei chissà dov'è. Raccontate delle vostre guerre che nascondete dietro a quel sorriso. So già tutto quello che vorreste dire, sapete?
Ma aspettate, lasciate che sia io ad iniziare... già sento il sonno che avanza, siate pazienti.
Vi dirò che credo che rimangano negli occhi, quei sogni, e lì riflettono la realtà facendoceli lacrimare così facilmente in periodi come questo: periodi "così", come la panna quando non si monta e il soufflè quando si sgonfia. Se anche voi vi sentite torte lievitate malamente, consapevoli che questo errore di calcolo è dato semplicemente dalla mancanza di quel pizzico di sale che vi scuote dentro e devasta all'esterno. Allora, vi dirò quello che nessuno dice mai. Ve lo dirò io stessa con parole semplici, non temete.
Vi dirò che i ricordi sono micce di facile accensione, che se questi non svaniscono, allora, le storie in fondo non finiscono. Ci sono molte cose che non buttiamo per paura che qualcuno le raccolga.
Ma siamo sempre ancora in tempo per ricominciare a riderci sopra, per scrollarci tutto e vivere.
Credo che questo sentire sia normale...
Credo che sia meglio lasciare che qualcuno ci ami quando questo capita. Credo sia meglio rispondere alle domande, senza scappare per non essere poi costretti a rincorrersi più avanti.
Che siamo fatti per sbagliare, e poi tornare indietro. E desiderare sempre quello che sta dietro al vetro. Non dobbiamo ingannare noi stessi: la vita non è governata dalla volontà o dalle intenzioni. La vita è una faccenda di nervi, di fibre, di cellule lentamente costruite, nelle quali si nasconde il pensiero e dove la passione sogna. Aveva tutte le ragioni di questo mondo, Wilde...colpiti ed affondati? Basta poco. Basta sempre poco. Basterebbe un po' d'amore ma... questo sarebbe già troppo.
Cos'ho... non lo so. Però sto bene. Però...
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
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