Non trovate sia estremamente riduttivo pensare che il tempo sia bello solo quando splende il sole? Io sì. Così come trovo inutili le parole della gente in generale che, a furia di cambiare idea e colore alle pareti della sua anima, si è intossicata il cuore. Credo che ci sia di peggio, in fondo, di camminare rasente i muri. Per esempio, ci sono i muri. Sapete che c'è? C'è che troppe volte ci sentiamo sbagliati, insicuri, imperfetti e allora i muri appaiono come delle certezze. Difficilmente tendiamo a prendere in mano la nostra vita, o quel che ne resta sotto le macerie dei ricordi, e farne nuovi orizzonti. Sapete qual'é il problema? Lo stesso che mi spinge ad odiare il fatto di falciare l'erba, perché tutti hanno un prato con l'erbetta tagliata perfettamente... e quando ci si ritrova a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
Io, ho ripreso a respirare aria leggera. Ho abbandonato la mia consapevolezza circa il fatto che la felicità non è qualcosa che ci è dovuto. Non si può averne a piacere così come non si può dire al sole: "più sole", o alla pioggia: "meno pioggia", vero. Ma è pure vero che, dal momento in cui ho cessato di pensare che solo gli altri possedessero il coraggio per amare, fin tanto che non ho alzato la testa e osservato quel cielo stupendo senza che dai miei occhi trasparisse l'oceano, smettendo pure di chiedere alla primavera se ci sarà per sempre, ho ripreso a respirare aria leggera.

Aria che ha liberato i miei polmoni da tutto il veleno accumulato di anno in anno, che ha reso i miei occhi più chiari e limpidi. Sarà che questo è uno di quei pomeriggi dove mi fermo e mi chiedo se tutto quello che mi gira intorno: appunti sparsi sulla scrivania, orari degli esami, panni stesi ad asciugare sotto la pioggia di giugno, il telefono sul comodino e i biscotti nella credenza, te che dormi e i miei pensieri di yogurt e lettere d'amore nel frigo, siano reali o meno.
Sarà che avevo sempre saputo che il vero amore è al di sopra di tutto e sarebbe stato meglio morire piuttosto che cessare di amare. Sarà che basta poco, talvolta anche solamente due parole, un abbraccio, e la vita non sta più a galleggiare nella boccia del pesce rosso.
Sarà che questa vita è breve. Troppo corta per concederci il lusso, la libertà di non amare.
Troppo corta, nevvero? E allora, che aspettate? Ridete finché respirate, amate finché vivere e... mangiate prima il dessert.
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