domenica 30 ottobre 2011

Gli occhi, rimangono. Sempre.

Mi ricordo raramente di dare forma cartacea e concreta ai miei pensieri. Avete ragione.
Ricordo raramente ciò che non leggo dai miei post-it giallocarbonio appesi al frigo, sulla scrivania, alla mia vita. Troppo tempo speso a chematizzare l'amore, come fosse il listino prezzi di un locale malfamato  scritto a mano con gessetti rigorosamente bianchi, per sfondo rigorosamente nero, che solamente a guardarle mi vien voglia di andare via...
Non fraintendetemi, c'è solo che non ho ancora trovato ciò che cercavo. Ma non per questo ho cessato di chiedermi dove vadano a finire i sogni che non ricordo al mattino, dove finiscano gli amori ma anche (e soprattutto) da dove vengano, se ci sia veramente dietro qualcuno alle frasi scritte sui muri o se, per citarne una, "Siamo solo sordi convinti di ascoltare Mozart"?
Allora, cosa è cambiato vi chiederete voi... Nulla.
Nulla e paradossalmente molto.
Tutto? Non credo. Solo l'amore cambia tutto. È cambiato che ho capito che non bisogna disperare se non basta una vita per amare. Non è impossibile riuscirvici. Perchè?
Perchè basta un cuore.
È cambiato questo tempo, col suo vento gelido che s'infila sotto la giacca e tra i capelli color nottedellecinque.
È cambiato che ho cominciato a mangiare cioccolatini.
Rimangono invece attuali i miei discorsi circa il voler andare sulla luna, ottenere una nota sufficiente in matematica.
Ho per contro imparato a fare la lavatrice, la sottile differenza tra tenere una mano ed incatenare l'anima, ad aprire una scatola di biscotti senza coprirmi di cacao dalla testa ai piedi.
Gli occhi sono rimasti. Gli occhi rimangono sempre. 

1 commento:

  1. Bella,
    gli occhi non ti stanno nel volto,
    non ti stanno nella terra.
    Vi son paesi, vi son fiumi
    nei tuoi occhi,
    la mia patria sta nei tuoi occhi,
    io cammino in mezzo ad essi,
    essi danno luce al mondo dove io cammino,
    bella.
    (Pablo Neruda)

    mg

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