Fuori c'è il sole ed io cerco di sfuggire ai miei pensieri.
"Come? Dov'eravamo rimasti?" Mi correggo: è la realtà, il presente che, a tratti, mi sfugge. Il mondo ha girato troppo in fretta... che volete, sarà l'età.
Abbiamo bisogno di uno spazio abbastanza ampio e vuoto da riempire a piacimento: di spazio per noi, per i nostri pensieri color cielo e per sognare.
Io ne ho un'enorme necessità.
Voi no? Che sciocchezza! Tutti ne hanno bisogno.
Mi piace, quando mi dimentico che non sola al mondo e mi metto a cantare a squarciagola stendendo il bucato, mi piacciono gli sprazzi di discorsi della gente alla fermata del bus, mi piacciono la schiuma del cappuccino ed i film d'amore anche se entrambi mi fanno stare male. Mi piace distinguere le persone per quei particolari che pochi riescono a cogliere: sono quei pochi che, a volte, azzeccandoci, riescono a vedere quella piccola parte di ragione che sopravvive alle cose. Non sono ragionevoli: hanno cessato di esserlo. Non hanno perso nemmeno un sogno per strada perchè sono consapevoli del loro valore.
Gli scrittori vivono di cose piccole e sanno che ciononostante nessuna valigia è abbastanza grande da contenerle tutte: le valigie sono state ideate per ricordarci che ci mancherà sempre qualcosa. Mi piace il fatto che tali cose mi vadano a genio, sto vivendo.
Troppi si accontentano di esistere e basta, ecco. Non ci rimborseranno mai a rate le notti che abbiamo scartato, le canzoni dedicate ad altri, le lettere mai scritte. Non illudetevi che vi diano una scatola di cieli stellati quale provvista per i momenti di solitudine che intercorrono tra una fine ed un nuovo inizio...
magari dei cioccolatini sì ma, fossi in voi, non vi farei troppo affidamento.
Questo cielo si dimentica, sapete?
E la realtà è imbattibile quando si tratta di fare venire le vertigini o annacquare le favole, i sogni. Dovreste riuscire a capirlo, dal momento che amate e io non credo all'esistenza di persone che non sappiano amare. Magari, amano nel modo sbagliato, il cuore errato, ma amano sempre.
Chi può deciderlo, in fin dei conti? Chi siamo noi per poter definire l'aggettivo "sbagliato"? Nessuno. È questo il punto o, meglio, la visrgola; perchè i nostri pensieri sono fatti di virgole. le parole, invece, si fanno desiderare, le parole si aspettano, si vivono un po' e, solo quando cominciano a divorare le pareti di ciò che siamo, solo allora, vanno consumate. Mi piacciono anche le persone che mettono le virgole nei messaggi: capiscono il potere delle parole, di quello sbaffo di penna che determina il silenzio per un attimo solo.
Confusione di pensieri, nevvero? Vi siete persi?
Pure io. Ma era la mia destinazione.
Sono pensieri random, pensieri che salgono verso il cielo con il fumo del mio "café à emporter" della notte invernale che scende invitabilmente alle cinque di sera. Pensieri che un ordine non ce l'hanno e, allora, li scrivo. Non c'è problema alcuno.
Pensieri di cui ho necessità.
Ho anche un enorme bisogno di sognare, vorrei che i sogni mi rapissero come una coperta calda in un gelido inverno.
"Ho bisogno di sognare?" Sto mentendo. Posso chiamarlo "sognare", se mi spaventa...
ma, in verità, è "amore".
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