Credo che i silenzi siano necessari per fare il punto. E ricominciare a scrivere la propria vita.
E vorresti di più. Più sogni e meno desideri sfuggevoli, più sole e meno vento gelido, più gelato e meno complessi, più amori che rimangono e combattono.
Noi, noi siamo il "più". Pensaci, due meni moltiplicati non danno forse somma postiva? Ma in matematica non sono mai stata afferrata, io. Tu? Il mio esatto opposto.
E vorrei più differenze per fare come le calamite ed aumentare la capacità magnetica di attrazione.
Mi sono presa il mio tempo, il mio spazio, le mie paure, la mia rabbia. Mi sono ripresa me stessa.
Ricordate quel groviglio di capelli rossi? Domati. Tornati in nero, ma non al nero.
Ricordate quei sogni troppo grandi sul cuscino e le aspettative deluse? Punti e sgonfiati con rose rosse.
Tutti abbiamo sogni della grandezza di un pugno e cuori che non resistono all'impatto. Tutti abbiamo paure, debolezze e, soprattutto, bisogno di sentirci amati.
Abbiamo la facoltà di sognare e non ricordarci cosa. Bisogno di vincere, arrivare primi e tagliare il traguardo o sbattere a terra sul ring l'avversario.
Mi sono presa il mio tempo ed ho capito. Ho capito che, però, in amore no: non si vince mai.
Mi sono presa il mio tempo, persa nelle pagine consumate di un libro, ed in una canzone che troppe volte ha assaporato le mie lacrime.
Io non ho bisogno di nessun eroe. Non ho bisogno di nessuno che sfidi draghi o i miei mostri sotto il cuscino, né di collier di diamanti o imprese eccezionali.
Ma ho bisogno che qualcuno veda oltre il mio sorriso, senza perdersi nel blu degli occhi liquidi.
Di una coperta calda, che l'inverno è tornato a soffiare da sotto la porta il suo alito gelido e una cioccolata calda che il mio umore altalenante ringrazia commosso, sia mai che gli occhi vogliano seguirlo...
Ho bisogno di te. Che, quando non ci credo più neppure io mi ricordi che:
"amor vincit omnia".

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