Vorrei saperne risolvere uno, ogni tanto. Vorrei non avere paura di guardarmi allo specchio ed affogare nei miei occhi. Vorrei dire a me stessa: da oggi avrò cura di te, non ti lascerò più scivolare, cuore.
Ma i miei pensieri si perdono e trovano sempre una strada alternativa al traffico quotidiano: scivolano, sfuggono e sfrecciano. Impossibile calcolarne la velocità o traiettoria, impossibile prevedere dove si schianteranno.
Poiché la ragione è ben poca cosa, e il cuore ha un modo tutto suo di fermarsi.
Non esistono teoremi, né formule, né sistemi. Esiste la certezza, però, che se fossimo stati creati per la solitudine, saremmo stati dotati della capacità di abbracciarci da soli...

Forse per dire solamente che ci avrei dimostrato per assurdo, fossimo stati un'enigma comprensibile.
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