Eppure, eppure vorrei urlare, urlare forte.
Vorrei dirti che odio quando tagli i capelli perché mi piace intrecciarci le mani. Ti ho mai detto che resterei sotto l'acqua corrente per ore e ore anche a costo di ammalarmi di una febbre a centottanta gradi? Centottanta? Sì proprio così, come gli yogurt.
Sai, alle volte quando giriamo per strada mi rendo conto che pare sia difficile non starci a guardare, per la gente. Potremmo tenere una raccolta differenziata di invidiosi, gelosi e meschini. Ci sono strade di gente che ci fissa e tu nemmeno ci fai caso, vero? Loro non sanno che resisteremo, resisteranno i sedimenti di noi su queste strade, su queste panchine e sui libri aperti sui nostri comodini. Resisteranno al freddo glaciale dell'inverno le tue parole, al caldo torrido i tuoi sorrisi. Resisteranno ancora le nostre foto sul muro, resisteranno agli abissi dei miei vuoti.
Vorrei dirti poi che è stupendo quando arrosisci, non credevo neppure che ne saresti stato capace, se ti parlo di me, di quello che provo. Sai, vorrei non avere paura delle parole come non ne ho della penna. Sai, se amarti fosse un reato, sono sicura che mi farei arrestare nel giro di cinque minuti e mi beccherei un bell'ergastolo.
Amo quando ammazzi i miei fantasmi, quando mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte in preda agli incubi e tu mi decapiti il buio.
Ti direi poi che ho paura di pederti ogni giorno di più e, allora, mi allontano: mi nascondo sotto un castello di carte pregando che non arrivi il vento... Vorrei dirti che ti amo più di qualunque cosa al mondo, e che odio usare la parola "cosa" in una frase del genere.
Sai, non è finita. No, questa valanga di parole non dette non è ancora finita.
Devo ancora dirti di quando mi hai presa e sollevata da terra, dove mi ero accucciata con i pugni chiusi a difendere quel che restava del mio cuore. Devo ancora dire tutto.
Devo ancora dirti grazie. Ma le parole rimangono incastrate in gola.
Allora scrivo. Scrivo delle lacrime, di tutte le volte che abbiamo litigato e fatto pace... scrivo perché siamo ancora qui, più forti di prima.
Potrei scrivere poi di quella notte in cui tutto bruciava e mi hai detto ti amo. Non sono riuscita a fare altrettanto. Scrivo di qualcosa che spero non finisca e non dico mai, perché il mai non esiste.
Sai, sei un po' quello che più di bello possiedo e forse non lo sai.
Ora ti chiederai da dove prendo tutta questa folgorante dolcezza... forse da questa sera d'inizio autunno, dove soffia un vento che fa fremere le ossa e tu non sei qui.

E loro, loro che ci guardano, loro che non sono tornati hanno visto solo la punta dell'iceberg. Siamo molto più che un ammasso di cellule e desideri messi in fila.
Scrivo di te, di noi. Scrivo perché rimani, anche se sei via.
scrivo anche io...sono le 3 del mattino e non riesco a chiudere occhio..è vero sono lontano, ma non tanto quanto pensi, sono sempre in mezzo al tuo petto, sono in ogni tua lacrima e in ogni tuo sorriso. ora non riesco ad esprimermi abbastanza bene in quanto sono troppe ore che sono sveglio, ma domani (tra poche ore) sarà un nuovo giorno e finalmente potrò tornare ad abbracciarti. ti amo e non solamente perchè una casa bruciava, ma perché era quello che provavo e che provo tutt'ora ed era il solo modo di spiegartelo. avremo delle nuove difficoltà in questa nuova vita, ma penso e credo che insieme riusciremo a combatterle ed eliminarle. buonanotte mio piccolo kiwi...
RispondiEliminatuo istrice <3