Notti senza cuore, la compagnia di penna dalla quale non escono più parole abbastanza pungenti: scrivere, significa colpire a morte, ricordate? Dov'è finita la mia abilità da killer emotivo? Che senso ha odiare la luna se è lei stessa a far parte di me? Perché lei è come gli occhi: rimane sempre immutata. Eppure, questa notte, non sembra essere uguale a se stessa. Forse non lo è perché non lo sono neppure io...
La verità? Non so neppure più quale sia, so solo che mi riesce nuovamente facile nascondermi dietro un sorriso. Eppure... Eppure la mia luna non ci sta, e la pelle non sopporta già più il poco sole che ha fatto timidamente capolino in questi giorni: i primi di un'estate che dentro sé ha più l'essenza dell'inverno. Lei non lo sopporta, mentre io vorrei bruciarmici. Vorrei essere sole, vorrei che qualcosa mi travolgesse, che qualcuno riuscisse a leggere i miei romanzi invisibili fatti di sospiri, che mi scrivesse una lettera parlando solamente di silenzi a oltranza. Vorrei che questo cuore la smettesse una buona volta di desiderare tutto quello che non può avere perché alle volte accade che qualcuno, il proprio cuore, se lo strappi a forza dal petto, convinto che così l'infarto, il crepacuore non venga.
La verità? Difficile a dirsi, figuriamoci a farsi. La verità è che nessuno forse ha mai capito una virgola della luna. La verità è che può sembrarvi sembra uguale nel suo colore pallido ma in realtà non lo è per niente da quando ci misero piede per la prima volta. Perché? Perché forse ha perso quel fascino che possono avere solamente le cose irraggiungibili, tutte quelle che io son solita desiderare in notti come questa. E sono stanca di questo mondo allucinato in grado solamente di offrirci un assaggio di felicità, per poi toglierci il piatto da sotto il naso. Quel profumo, resterà dentro di noi per sempre. Così fa anche con le anime, potete forse provare il contrario? La verità, vero.
La verità è che vorrei riuscire pure io a mettere in un ripostiglio il cuore, darlo in pasto ai cani, agire senza sentimento. Ma, forse, non ho abbastanza cuore per farlo. Che paradosso. La verità è che siamo dei bugiardi nati. Ci convinciamo di non mettere cuore in ciò che sappiamo a priori che potrebbe ferirci. "Impossibile." Ma poi si resta svegli la notte. "Impossibile." Ma non basta a convincere il cuore, che, dal canto suo, si mette anche d'impegno a dimenticare presto. Ma non lo fa mai abbastanza in fretta: e quando si perde tempo, nel dimenticare, non si dimentica più. E non serve allontanarsi: la pelle ha una memoria d'acciaio. Io ci ho provato, invano. Ci sono troppe ore, troppe poche parole e troppa luna in queste notti.
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