Conoscete questa sensazione? Quando ti ritrovi ad essere stanca di tutto e al contempo di nulla: troppo stanco per stare stare sveglio, e per dormire. È una consapevolezza che scuote da dentro e non lascia tregua: quella di sapere di dover essere forte, perché nessuno ci cucirà le ferite. Io ho imparato a cucirmi da sola, vero, ma alla lunga il filo si lacera, se la ferita non si chiude e, si sa, dimenticare è possibile solo quando queste diventano cicatrici.

Sto divagando. Il fatto è che ho creduto a cose impossibili da credere, e ho dubitato di sguardi in cui mi ci perdevo: alle volte basta quello per commettere reato. Ma tutto questo mi fa pensare a te, quindi lasciamo stare, non importa...
Ci sono però notti che ci accompagnano per tutta la giornata, la nuova consapevolezza che ai bivi della vita non ci sia segnaletica alcuna e che, prima che la pelle cicatrizzi ci sia un momento dove è difficile credere che lo farà. Forse mi trovo qui, troppo tardi per la sera, troppo presto per la mattina. Troppo tardi per la vendetta che non è più fredda ma ormai si è decomposta insieme ai resti di me che voglio lasciarmi indietro, troppo presto per potermi fidare nuovamente. Forse sono qui a guardare giù, pensando all'incapacità dell'amore, di starsene fermo,
almeno nella gente.
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