giovedì 20 giugno 2013

Ancora indossiamo maschere... (mentre l'amore si fa con gli occhi)

L’insonnia, in fin dei conti, credo sia qualcosa che finiamo per amare, nostro malgrado. Un po’ come i temporali estivi che picchiano sul vetro della mia finestra quasi a volermi scuotere, dato che le buone maniere, si sa, con l’anima, valgono poca cosa.

Avete dunque mai provato a vedere l’insonnia, la pioggia per quello che non sono? Le amereste anche voi, ma pochi sarebbero in grado di capirne il senso. Anche perché l’insonnia resta pur sempre il lato oscuro dell’immaginazione. Ho imparato a conoscere le mie ore oscure e segrete come la mia fragilità, giacché risulto sempre essere una creatura forte, ma con continue tentazioni a sciogliere quei nodi spessi che tengono ancora insieme cuore e cervello.
Mi piace la notte, mi piacciono quelle stelle che forse son morte e tuttavia emanano ancora la loro luce illusoria sulle mie disillusioni cocenti. Mi piacciono perché sono in grado di splendere anche sulla polvere di una stanza in disordine e sulla cosa più caotica di tutte: me stessa. Mi piace l’insonnia tanto quanto mi piacerebbe fare un lungo viaggio mentale per non rompere il divieto di non vederci, sentirci, sfiorarci. Dimenticando che, alle volte, si può fare l’amore anche solo con uno sguardo.
E tu non tentarmi. Il mio cuore è fragile, sai? Non voglio amare più, ricordalo. Eppure il tempo della separazione finisce per aumentare la distanza più di quanto non facciano queste maledette montagne. Quella distanza reale, tangibile, di notti insonni e silenziose. Quanto pesa la consapevolezza dei numeri primi! E non c’è cura se non il sonno, e alle volte si dovrebbe anche poter sognare senza essere continuamente disturbati dalla realtà. Ma, io lo so e tu pure, diavolo, non si può. E così ancora indossiamo queste maschere bugiarde per coprire il nostro vero volto.

E qui è insonnia, è silenzio che gocciola vuoto e nero sulle pareti dell’anima, e un amico resta pur sempre “uno che ha capito / che il vero nemico dell’uomo è la vita / e la vuole strangolare, / e uccide anche te, / per confusione d’amore”.

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