Forse la vita è tutta una questione di coraggio. Le nostre scelte, le decisioni che prendiamo, gli occhi che incrociamo, le parole che pensiamo, i pensieri che tramutiamo in inchiostro... Ci vuole un coraggio bestiale persino per ridere in faccia e di gusto davanti allo squallore. Quando questo mi viene a meno, cado nel cinismo più assoluto. Non sono fredda, insensibile, né sadica o qualsivoglia aggettivo mi sia mai stato attribuito, semplicemente solo triste. Stanca di fare a pugni con la vita, di ricucirmi da sola le ferite che altri mi hanno inferto, di confessare le proprie mancanze senza far nulla per raggiungerle. Ci vuole coraggio per sferrare quei dritti, credetemi. Io, poi, non sono per la violenza, ma come affrontiamo il dolore dipende pur sempre da noi. Alcuni si anestetizzano, altri lo accettano, lo ignorano... Credetemi: ho fatto tutto il possibile, persino aspettato che passasse da solo. Il fatto è che, a ignorarlo, questo ti colpisce a tradimento non appena gli volti le spalle, e non ti lascia in pace.
E allora affondo la testa nel cuscino, mi lascio cadere a terra con un tonfo sordo. Il problema è quando conosci perfettamente la soluzione a ciò che ti causa dolore, ma non puoi permettertela. Il problema è quando sei in attesa dell'ennesima pugnalata alle spalle, con la consapevolezza di non avere un coltello abbastanza affilato e dei riflessi prettamente svelti per infliggerne a tua volta.
Ma ora basta. Ora il coraggio ha smesso di nascondersi
sotto il letto, insieme ai miei mostri e alla pioggia di lacrime che ho versato a terra in questi mesi. Ora basta. Ora, devono sapere tutti che il dolore fa il suo corso, fino al punto in cui cessa di fare del male. Ed è allora che ho capito di essere forte. Forte davvero. Potrebbero gridarmi contro o dire dietro le mie spalle le parole più false e brutte che possano venire in mente. E io rimarrei così, immobile, ad ascoltare. Ne ho già vissute talmente tante, di delusioni, di cattiverie nella mia vita che ormai le persone e le loro parole non mi spaventano né feriscono più. Mi sento forte. E sapete un'altra cosa? Mi basto. Basto a me stessa. Ed è la cosa più bella che io abbia scoperto fino ad oggi.
Così rimarrò immobile, non sono mai stata per le reazioni spontanee né per la violenza: sono sempre stata una convinta che la ruota giri, che il destino faccia il suo corso e che il karma possa prendersi la rivincita, preferibilmente tutte insieme. Ma adesso, consapevole che ogni errore e ogni dolore, non possa fare altro che rivelarmi una direzione migliore, mentre resto pur sempre una che, piuttosto che chiedere informazioni, preferisce perdersi, ora resto ferma. Resto immobile, impassibile, con una mazza da baseball dietro la schiena.
Nessun commento:
Posta un commento