È molto che
non ti scrivo e per questo mi scuso, sorellina mai nata.
Ho vissuto
molto, conosciuto persone, ho provato a perdermi, mi sono assordata di musica
nell’allucinata calma notturna. Avrei voluto fare cose diverse, ma la vita non
è così ed è inutile piangersi addosso. L’errore non esiste, sorellina. L’errore
è come la paura: pura invenzione.
Sappi che
non le favole sono mere illusioni, che cadrai a terra rovinosamente: è
inevitabile. Alzati sempre. Azzardati a correre anche se hai solo imparato a
camminare, grida al cielo se nessuno è lì ad ascoltare e fatti sentire: fallo
tremare. Fa tremare qualunque cosa tu incontri sul tuo cammino: basta uno
sguardo.
Questa vita
è spietata e tu devi imparare a farci i conti, a bleffare nel momento giusto
vincendo la partita. E fai in modo di non dover ringraziare nessuno per quello
che diventerai, per dove arriverai. Impara a ricordarti di dimenticare,
dimentica di essere per poter diventare. La vita è un continuo divenire e non
esiste né un meglio né un peggio o tanto meno il paradiso o l’inferno.
Dimentica tutto:
ciò che ti fa male, le preoccupazioni, le lacrime lasciale scorrere a patto che
siano di gioia. Sii sempre felice già del semplice fatto di essere viva e non
lasciare che nessuno possa farti diventare ciò che non sei. Io ho commesso
questo errore troppe volte. Lascia giudicare la gente perché lo fa solo quando
lei stessa non può più dare il cattivo esempio.

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