Avevo
passato mesi a vaccinarmi, a cercare di diventare forte, fredda, inflessibile
ad ogni palpitazione del cuore che dicevo esser colpa del troppo caffè che son
solita bere. Avevo passato mesi a combattere l’insonnia, strana compagna dolce
e amara… Avevo passato altrettanto tempo insieme a lui a convincermi di non
provare nulla se non sentimenti incerti. La verità? Valla a sapere… il fatto è
che è l’incertezza che incanta: la cosa più comune diventa deliziosa se
soltanto si può e si riesce a nasconderla. E altrettanto tempo l’ho passato nel
convincermi che le parole sono futili e volatili. Poi è arrivato e con due
parole mi ha fatto tremare l’anima, e non è vero che le parole volano: alle
volte restano così impresse da far paura. E si può dire di esser dispiaciuti un
milione di volte, che si ama altrettante, quello che si vuole ogni volta che si
desidera… ma se non si ha la benché minima intenzione di provare che le cose
dette sono vere, allora sarebbe molto meglio non dire nulla. Se non si possono
dimostrare, le mie, le tue, le parole, allora, non significano nulla.
E l’insonnia
ha ripreso a gocciolare vuota, mentre ad assillarmi c’è il martellante pensiero
di dirgli che l’ho dimenticato, che lo dimenticherò ancora ognuno dei giorni
della mia vita… Ci si allontana a spinte, va sempre a finire così… Demordere,
mettere in un barattolo di formalina il proprio cuore perché possa provare meno
dolore forse può servire... Eppure, io, di speranza e sonno non ne ho più: son
altre cose che ho perso. Ma, pensateci: la verginità, la pazienza, il tempo, le
chiavi, la speranza, il sonno… noi viviamo per perdere queste cose. E poi? E
poi ci sono quelle cose che perdiamo per la semplice paura stessa di perderle.
La sincerità quando lo vedo e dico di stare bene, per esempio, mentre tutto
quello che vorrei è che mi guardasse negli occhi, mi abbracciasse e mi dicesse:
“lo so che non stai bene”. Ciononostante, credo al di là di tutto quello che
perdiamo, ci sia pur sempre qualcosa, negli amori mancati… Qualcosa di bello
che appartenga solo a loro. E ancora cerco di convincermi che forse sarei più
sola, in notti come questa, senza la mia solitudine: compagna tanto crudele
quanto fedele. E ancora tento di darmi una spiegazione valida del perché ci si
allontani a spinte, mentre trovo sempre la stessa risposta: se ci sia allontana
a spinte, vuol dire che, per un poco, ci si era avvicinati ad abbracci.
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