sabato 19 febbraio 2011

L'oceano dentro-parte seconda

Comincerò di sera, nell'intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi bugie.
Mi ricordo. E tu? Ti ricordi?
Ti ricordi quando stavo cadendo? Ma non è tempo di parlarne...
 non ancora? No. Non più, oramai.
"La vita va, è perpetuo il moto..."
Così chiudo gli occhi, sotto il cuscino, sto in silenzio e ascolto. Eccolo, tra le note, il mio cuore. Ciao cuore.
È tanto che vorrei parlarti; sei forte, si è forti, dopotutto bisogna esserlo. Questa vita è spietata, sai?
Bisogna combatterlo, questo mondo. Bisogna combattere fino all'ultimo respiro.
Ma il fatto è che vorrei solo prender fiato e lasciarmi andare.
Non senti? Quante parole dette, troppe, non credi? L'atmosfera è piena zeppa di voci... E allora sai che faccio io?
Ti scrivo una lettera. Ti mando una canzone, la mia, perchè sia ora, in questo pezzo d'universo, perchè sia con me.
Ti scriverò quello che non ti ho mai detto in faccia, ma è troppo difficile e già me ne rendo conto.
Ci vorrebbe un grande titolo sottolineato non pensi? Poi il succo di ciò che provo, spremerò questo cuore come un'arancia. E se sarà una lettera lunga, la leggerai fino in fondo?
Ma che importa, in fin dei conti? Ciò che importa è il fatto che cerco di arginare questo fiume di emozioni, ma che dico, mare, facendo di queste parole una diga.
Non so perchè scrivo. Forse perchè è la sola cosa che mi tiene insieme dall'interno quando tutto il resto cade a pezzi, ed i ricordi mi s'infrangono davanti agli occhi. Finalmente. Lo so. Ma ciò non toglie il fatto che facciano male.
Hey, ti va se ci sediamo sul pavimento, occupando due piastrelle frontali, così parliamo un po'? È tanto che non lo facciamo.
Senti, lasciamo cadere questo silenzio con tutto il suo rumore. Non apriamo una finestra sul mare. Andiamo in spiaggia direttamente.
Ti ho detto che oggi ho pianto? Anche ieri notte, se è per questo. No?
Ora ti chiederai come fa una come me a mettersi a piangere, insomma io sono quella dura, quella che se è andata e poi è riuscita a tornare e ricominciare.
Ebbene sì. Ho pianto. E tanto.
"Smettila di piangere che tanto non serve a nulla."
Il fatto è che avresti ragione, ma anche se smettessi non saprei comunque che fare.
O forse sì ed è proprio questo il problema, non avrei più scuse per non abbracciarti.

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