giovedì 24 febbraio 2011

Ti verrò incontro

Scendendo dal treno ti verrò incontro. Son diversa, hai ragione: non ho più il niente come bagaglio, nè rughe solcate dalle lacrime come tatuaggi. Il tempo non risparmia nessuno.
Son cambiate molte cose dall'ultima volta, sai?
No. È cambiato tutto.
Ho compreso la sottile differenza tra tenere una mano ed incatenare l'anima. Ho imparato che di guerre immaginarie si muore, che è proprio nel momento in cui pensi di cedere che allora resisti di più e che, in fine, l'amore cambia il modo di guardare.
"E la vita?" Sì, ho pure accettato il fatto che non sia un sogno: impossibile, ma solo un bell'incubo. Non trovi?
E ci ripensi mai, a quei tempi? Io non più. Però, lo ammetto, devo spesso ricordare d'imparare a dimenticare.
Ora te lo dico, ti seppellii nei ricordi, con tutti gli altri, nelle notti in cui piangevano le stelle. Nei giorni in cui morii. Arrivai ad annegare le emozioni nel mare denso dei rimpianti.
Il cuore muore di morte lenta, sai?
Poi? Non so. Ciò che so è solamente che, alla fine, la vita è pur sempre la droga più potente al mondo.
Ma perchè invece di pensare al passato non pensiamo invece ad andare avanti?
Vero. Cominciamo dal principio, allora.
Mi chiamano Alis, ma questo già lo sai. Cosa c'è di nuovo? Tutto.
Non ho più mostri sotto il letto, ora a colazione mangio yogurt, frutta e cereali e sono innamorata.
E te, di che colore sei diventata?

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