giovedì 7 aprile 2011

A sapervelo spiegare, che filosofo sarei...

Ci sono cose che non ho detto, che non dico mai a nessuno, che mi tengo nascoste nelle tasche dei jeans, nelle mie quattro mura, nel cassetto del comodino? No, di quello ho perso la chiave.
Non c'è fine che mi freni, non c'è mancanza di battito di cuore, di amore, di persone che mi spaventi. Temo solo la morte delle parole, questo sì. Dunque?
Possiamo parlare d'amore. Possiamo parlare di noi. Possiamo parlare dei cereali che mangio alla mattina, di quanto adori quest'aria che sa di buono, d'estate, dell'infinito o della rivoluzione francese che conosco come le mie tasche, se volete... Il punto è che sono dispersa tra le nuvole e tutti me lo ricordano.
Non ho ispirazione. E allora? Allora scendete in strada, che esco a buttar via i vetri di bottiglia e i cocci di ricordi, ci troviamo a metà strada vicino a quella magnolia in fiore, ok?
E poi? Raccontiamoci di noi, delle anarchie del passato, delle rivolte, quelle del cuore, però.
Parliamo di filosofia platonica, poesia immortale, del quotidiano moto dell'esser inutili attori mancati a recitar la commedia della vita. Facciamo così: scambiamoci le ossa, amore e odio, cinismo ed indifferenza, gli attimi perduti ed il tempo mai usato. Diamoci il cambio. Equilibrio ed instabilità, pazzia e normalità.
E va bene, che i ricordi restino ferite ancora aperte. Questa guerra è ancora nostra.
Chè io so, un giorno finirà e indosseremo vestiti sgualciti, capelli arruffati e cuori caldi, rideremo, urlando alla luna il nostro dolore. Io avrò parole facili, e qualcuno che venga a tirar sassolini al vetro della mia finestra, a sconvolgermi la vita, che non è un puzzle e non dev'esser tutto in ordine. Che capirà Baudelaire, la mia malinconia e i Baustelle. Non l'ho ancora trovato, nè tra le note di una canzone, nè tra le pagine di un libro, nè tanto meno tra la gente. Ma l'ho cercato, eccome, lo giuro. Forse ho semplicemente cercato in posti troppo monotoni, in strada, tra i tavoli di un caffè.
Dove sei? Dov'è l'amore? Non lo vedo. Forse è semplicemente negli occhi di chi sa, non dico guardare, ma vedere, tra le pareti di questa camera: nelle soffitte del mondo intero.

1 commento:

  1. l'amore è negli occhi del cucciolo che guarda il suo padrone,
    l'amore è in una abbraccio tra amici,
    l'amore è in un sorriso,
    l'amore è nel silenzio, e nel frastuono della discoteca,
    l'amore è nel vento che lo porta da una persona all'altra,
    l'amore è nella madre che tiene in braccio per la prima volta il suo bimbo,
    l'amore è nella gioia di vivere di un bambino
    l'amore è tutto attorno a noi,
    ma spesso non lo sentiamo, non lo ascoltiamo, non gli rispondiamo, e lo cerchiamo rimandendone delusi ... perché ?
    mi chiedo perché ?
    Noi cerchiamo l'amore per aumentare il nostro amore verso la nostra vita,
    allora cerchiamo un grande amore, che non ci tradirà, e allora non lo troviamo, o se lo troviamo ci fa paura, ci inquote timore poiché ci sembra immeso e abbiamo paura di poterlo perdere ...
    ma a scuola mi hanno insegnato che 3+2+6+4+2+1+0,5+7+... se si continua ad oltranza è infinito, poiché è infinito l'amore che v'é attorno a noi, ma noi cerchiamo il 100 o addirittura il 1000
    ma se impariamo a vedere ad ascoltare l'amore del silenzio, l'amore del vento, del cane che abbaia al nostro ritorno ... vediamo che l'amore esiste, è presente tutto attorno a noi... e acquistiamo fiducia e riusciremo ad affrontare il momento quando il 1000, il grande amore arriva...
    ecco cosa credo dell'amore

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