lunedì 7 marzo 2011

Come pane e marmellata.

E ho pianto per un film. Perdonatemi. Il fatto è che ho chiuso da poco i sogni nel cassetto e talvolta mi mancano.
Il fatto è che quando chiudo gli occhi, ci sono ancora dentro, malgrado le fatiche, le smorfie d'amicizia e le serate dove scorre il disinfettante in gola, con la musica alta fino a rompermi i timpani che magari il cuore rimane integro.
Non scapperei mai. L'ho promesso troppe volte. Resto, anche se talvolta fa male. Ma sai, il dolore in fin dei conti è poi relativo.
Questo, invece no. È qualcosa di sottinteso e mai scontato. Poi, ho scoperto un'altra cosa: c'è troppo mondo che ci scorre sotto i piedi, se scappiamo, poi, ritorniamo al punto di partenza.
Passerà tutto. Lo so. Passeranno i giorni, le ore, i mesi, il sole ci scalderà ancora un miliardo di volte e la nuvole piangeranno ancora sui panni stesi ad asciugare di mia madre ed io avrò delle belle note in mate e parole facili.
Ma le cose belle ti restano dentro e si attaccano all'anima come la colla tra le dita. E allora accendo la luce, la notte. Il buio alle volte fa paura.
...Arriverà qualcuno che si prenderà il mio posto, o il tuo. E tu tornerai ad essere, torneremo ad essere come pane e marmellata: una delizia per cominciare bene la giornata. Ecco, forse il punto è proprio questo, buonissimi, sì, ma non sufficienti per arrivare a sera ed urlare alla luna. Ho finito la voce.
Passeranno, i giorni. Non sarò più sveglia la notte a contare le stelle attaccate una ad una al soffitto. So che sono ventisette. Magari sarà strano, inizialmente, lo so. Sarà terribilmente strano. Ma necessario. Non aver paura non andrò via, semplicemente sarò una piastrella più in là. Promesso.
Scusatemi. So che quel che scrivo non ha senso. Ma tanto che ci volete fare?
Nemmeno il mondo ha senso, eppure è lì. Come queste lacrime.
Il fatto è che, sai, l'aria, puoi solo respirarla.

Nessun commento:

Posta un commento