Ciao mondo, come stai? Ciao mondo, che ti diverti a far combaciare tutto al contrario, ne hai di fantasia, sai? Avrei da dirti un po' di cose. Cosa? Sai che non lo so più? L'ho dimenticato. Ah, forse che ho mentito. Oggi ho mentito.
Il cielo era troppo blu per non alzarvici gli occhi, lo giuro. Le lacrime? A scoppio ritardato. Ho sollevato ancora la testa per impedire loro di scendere. Così mi maledico, ancora. Mi maledico mentre osservo i miei yogurt preferiti nella scanzia frigo del super sono sempre lì: troppo in alto affinchè io possa arrivarci con la mia minuta statura. Ti diverte anche questo, vero?
"Ti serve aiuto?" Sì. Ho un'oceano in tempesta dentro e bisogno di venire abbracciata.
"Sì, non arrivo a prendere quegli yogurt."
Oggi ti faccio felice, oggi tengo i piedi per terra. Non ho nemmeno avuto bisogno di alzarmi sulle punte. Oggi prometto che non punterò al cielo. Il cielo non è come te, sai? Lui conosce l'universale ma ignora il particolare. E io che pensavo di scordarlo così, come quando lascio il quaderno di matematica a casa.
Ti hanno detto che oggi piangevo mentre addentavo un biscotto al cioccolato, sì proprio io, cioccolato, buffo vero?
"Non è che qualcuno è stato dalla tua parte e poi si è pentito?"
No. Questa volta no.
Ci ho messo un po', sai, mondo? Ma alla fine ci sono arrivata. Un corvo assomiglia ad una scrivania perchè lui può volare, per quanto oscuro che sia, come le mie parole in grado di scorrere solo su una pagina dimenticata su quella scrivania. Ho riletto quelle lettere, dalla prima all'ultima.
Ti offendi, mondo, se rubo un po' della tua attenzione? Che ne dici di muovermi il sole e le altre stelle, come disse qualcuno? Ecco. Va da lui, scusati per il disturbo. Voglio che qualcuno lo travolga, voglio che leviti e che canti con rapimento. Che abbia una felicità delirante o almeno non la respinga. Và da lui, spronalo a cercare in te la sua verità. Dovesse anche percorrerti da cima a fondo. Digli di buttarsi a capofitto in tutto ciò in cui credere. Di rincorrere i propri sogni e crederci sempre. Digli che mi conosci bene e che mi scuso io, sta volta. "Compagni di strada, allora?" Non ho frasi da film, libri o poesie. Non ho frasi, nè parole. Ma ho tempo. Non vado via. Promesso. Sono qui. Ma, ho perso la voce. Và da lui, avanti, vai e digli quello che io non sono capace di dire.
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