domenica 27 marzo 2011

Specchiarsi in un cucchiaino da tè. (Tea party, un'ora dopo)

Forse non ho voglia di imprimere emozioni, oggi. Forse accennerò solo la frase di una qualche canzone, guarderò la pagina bianca fino a riempirmici la mente, ricordate?
"C'è la neve, nei miei ricordi: c'è sempre la neve. E mi diventa bianco il cervello, se non la smetto di ricordare..."
Qui c'è solo la prima pioggia primaverile, di questo cielo che versa lacrime e bagna il mondo che si lamenta e sposta un po': avanti di un'ora.
Ecco, ho perso ancora le parole. Come si perdono le cose belle. Come il caffè appena alzati, come il gelato alla stracciatella o nocciola, come le corse nei campi di grano, il tuo film preferito... Basta metafore. Diciamo che sono finite come tutte quelle cose magnifiche che nascono, raggiungono lo splendore e muoiono nel silenzio e nell'indifferenza totale: dove non so. Chiunque lo sappia mi faccia un cenno. Grazie.
Oggi il cuore cerca di rovesciare il trono di quel cervello tiranno che è tornato al potere da poco tempo a questa parte: anarchia sentimentale. Scrivo, perchè in questi momenti non so far altro. Allora, che ne dite di farmi ridere, splendori? Devastatemi di solletico, inciampate, fatemi ridere. Voglio che l'anima mi esploda, voglio non pensare per una bella parentesi in questa uggiosa domenica. Voglio sentire questa risata farsi spazio in qualche parte dispersa della mia anima. Ho un gran bisogno di smetterla di prendermi troppo sul serio.
Sapete che quando vi specchiate in un cucchiaio vedete la vostra immagine riflessa al contrario?
Ecco, ho bisogno di guardare il mondo da un punto di vista diverso, di uscire dal rango e tre passi avanti, di scrollarmi le lacrime del cielo da dosso e ridere a testa in giù.
Vi siete ricordati di comprare un po' di amore questa settimana? Era in offerta. A me è uscito completamente dalla mente... E, così, quando sono arrivata avevano già esaurito le scorte. Ho solo trovato una pistola ad acqua. E, cosa pensi di farci? Volevo minacciare a morte il sole, le stelle di cadere. Ma oggi piove e di cose cadute dal cielo ce n'è fin troppe, direi. Lo sapevo che andava a finire così: l'ho sempre saputo. Lo sapevo che avrei finito per perdermi tra le lettere, andar fuori di testa e non capire più niente. Riavvolgete tutto dall'inizio, forza.
Forse, oggi, ho solo bisogno di un cucchiaino da tè. No. Non te. Tè.

1 commento:

  1. Prove di vita, sì...
    ...quanta strada ancora davanti!

    Bellissimo.

    mgb

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