Magari oggi scrivo un po' di me.
Oggi è una giornata qualunque di marzo, una di quelle in cui il cielo non si decide a sfogare il suo dolore, ma si accontenta di una qualche lacrima qua e là. Oggi è sabato.
Anche se mi alzo sulle punte sono sempre un metro di capelli rossi, camicie a quadretti e pezzi di cuore. Il mio nome è Alice e mi chiamano Alis. Alice da diciassette anni, così mi chiamano i prof per le interrogazioni, Alis per tutti gli altri.
Ciao, io sono Alice, non so parlare e dunque spesso scrivo, ingrandisco i problemi e urlo al cielo il mio dolore, graffio i fogli con la mia rabbia. Col mio amore.
Non ho abbastanza coraggio e non voglio perdere ciò che di più prezioso possiedo. Non me ne andrò mai, percorrerrò semplicemente una strada parallela che non tocchi mai l'altra. Come i numeri primi, avete presente? Divisibili solo per uno e sè stessi. Non scriverò nemmeno più lettere d'amore. Mi fan venire il voltastomaco.
Ma sì, cielo, piangi anche un po' per me. Piangi che non lo facevi da un po' e mi mancava questa pioggia.
Sono quella che ha deciso su questo di restare zitta ed osservare il mondo giocare alla roulette russa coi sentimenti. Illusa, intrappolata in un rotolo di disillusione, ma non riesco, no. Io non (ti) odio mai. Se lo facessi dovrei poi ammettere d'aver amato, e tradirei così il mio giuramento. Sono tornati quei libri sul comodino e la voglia di camminare sotto la pioggia senza una meta. Sono tornate le lettere mai spedite e la paura di sbagliare, dire cose sbagliate, la voglia di ricominciare e di cambiare qualcosa in questo mondo sempre uguale, sempre così.
Sono quella che se ne è andata e poi ha avuto il coraggio di tornare, quella che ha pianto sui suoi errori e dietro ad ogni sguardo nasconde un mondo intero. Quella confusa, perchè ci sono cose che non ho ancora capito, sentimenti che non ho ancora scaricato. Sono un po' come questo cielo timido, io.
Sì, rossa di capelli perchè, in me, di passione in fondo ne ho tanta. Penso di aver assaporato ciò che la vita mi ha messo nel piatto, più del previsto e meno di quanto avrei voluto farlo.
Ciao, ho visto tempi duri: sole e pioggia, neve e tempesta. Penso di avere un cuore grande e amore per quanto ne basterebbe a mille, se vuoi. Chi? Tu. Non tu. Come dici esser io e non io. Potremmo esser noi e non noi, se ti va.
Sono quella che dice, scrive cose prive di ogni fondamento logico, che vorrebbe sapere ciò che gli altri pensano. A parte te. Ne ho troppa paura. E poi, lo so già. Ma facciamo finta che non sia così. Resta qui.
Amo dormire: quando dormi resta tutto in superficie, e ci sei tu e il calore sprigionato dal tuo cuore e i sogni.
Ciao, vorrei correre tra papaveri rossi e sporcare la terra col mio dolore. Che tanto anche se sarò in ginocchio, il cielo lo vedrò lo stesso; e potrà piovere, che la pioggia potrò toccarla comunque.
Ciao, sono Alice. Non Alis, ora. Alice. Perchè ad Alice questo fa male. Ecco, facciamo così, prima che io vada, senza che dica nulla, riusciresti a legger la mia mente? Quando lo farai, cessando di fingere?
...Put your back on mine.
...ehi, tu, sì, proprio tu! "Tu" non so chi, ma "Tu" che vorremmo essere tutti (o tanti di noi) a leggere le righe di questi post, di questo blog. "Tu" che invidiamo perché queste parole di Alice (Alis?) vorremmo fossero dedicate un pochino a ciascuno di noi...e invece sono dedicate a "Te"...che non sappiamo chi sia. Chi sei? Non ha importanza. Mi importa, però, immaginare che "Tu" ti sia riconosciuto in questo ritratto delicato, perché ciascuno ci si vorrebbe riconoscere, e invece è solo tuo...
RispondiEliminaEhi "Tu", un'ultima, forse inutile, domanda: perché non rispondi mai a queste parole che tutti vorremmo fossero dedicate a ciascuno di noi?
"Tu", perché mai un post?
"Tu", perché mai un semplice "oh!"?
"Tu"...sei fortunato, comunque fotunato ad essere il depositario di queste emozioni facili da scrivere, difficili da districare!
A "Te" dico: non lasciare cadere nel vuoto tutto questo, perché abbiamo solo una vita, va in un'unica direzione, e che bello poter ricordare, un giorno, capelli brizzolati e vita altrove, queste parole lette in un semplice post di un blog adolescenziale...dedicate solamente a te.